Il bavaglio alla democrazia con il ddl intercettazioni che rende di fatto impossibile esercitare la democrazia
Il bavaglio alla democrazia è praticamente servito con il ddl sulle intercettazioni. Se l’impianto resterà quello attuale, quando il ddl diventerà legge in questo Paese sarà più difficile esercitare la democrazia.
Da una parte i magistrati non potranno più fare le indagini necessarie per scoprire i tanti furbetti del quartierino o pizzicare gli amici e i componenti delle varie cricche.
Dall’altra i cittadini non potranno più essere informati su quello che realmente accade. Quindi, privi delle necessarie informazioni, non potranno più esercitare i loro diritti. Perché, come si può leggere nel mio saggio “Senza Bavaglio”, bisogna prima essere informati e informarsi per poter agire.
Ha ragione il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, quando parla di diritto alla riservatezza. Peccato però che con queste norme vengano riservati solamente i traffici illeciti di chi trama e fa affari nell’ombra. E che proprio per questo non ama che si sappia.
Non è condivisibile quindi il pensiero del ministro. Specie quando dice che «la sinistra pratica tecniche dilatorie e metodi perditempo che hanno un solo scopo: ignorare il diritto alla riservatezza e alla privacy dei cittadini. Per la sinistra l’articolo 15 della Costituzione, semplicemente, non esiste».